"Quer pasticciaccio brutto de via Merulana"

  • Tema: Personaggi; Curiosità

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Quer pasticciaccio brutto de via Merulana è un romanzo noir scritto da Carlo Emilio Gadda nel 1957. Originariamente apparso nel 1946 sulla rivista Letteratura e ambientato nella Roma del 1927, il racconto muove dall’indagine su un furto di gioielli avvenuto ai danni di un'anziana contessa veneta, la vedova Menegazzi, al civico 219 di Via Merulana. A condurre l’inchiesta è il commissario molisano Ingravallo (per tutti “Don Ciccio”) il quale, nel giro di poco tempo, si trova a dover sciogliere il caso dell’omicidio della signora Balducci, che si è consumato nello stesso edificio teatro della rapina, noto come il “Palazzo degli Ori”. Il racconto delle indagini tratteggia la realtà e le figure che ruotano attorno alla figura delle vittima - le domestiche, le nipoti acquisite, la stessa contessa Menegazzi, il commendator Angeloni “prosciuttofilo” , i carabinieri di Marino e i brigadieri della Questura - ma manca dell’elemento chiave di un romanzo poliziesco, ovvero la scoperta e l’arresto del colpevole. Questo è forse il carattere distintivo di quest’opera che - sfuggendo alle regole del genere - sembra portare il lettore verso l’idea che la colpa è di tutti e che, perciò, sono tutti allo stesso modo innocenti o colpevoli. Alla fine degli anni ‘40 Gadda riprenderà la scrittura e la conclusione di questa storia nella sceneggiatura Il palazzo degli ori e il romanzo rivivrà sia nel film di Pietro Germi Un maledetto imbroglio (1959) sia a teatro nella messa in scena di Luca Ronconi (1996), ma conservando sempre quell’originario e continuo movimento sull'instabile e sottile confine che separa realtà e legge del crimine. 

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