Villa Montalto Peretti, la fastosa residenza di un futuro papa

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Fu il neoeletto cardinale Felice Peretti, futuro papa Sisto V, a riaprire la stagione delle residenze suburbane nella zona dell’Esquilino, quando decise di acquisire dei terreni nella zona. La sua proprietà andava oltre l’attuale rione e si estendeva in parti del Viminale e del Quirinale, per un perimetro totale di circa 6 km. Le attuali via Marsala, via del Viminale e Viale Enrico de Nicola corrispondono ai limiti della proprietà che nel 1581 comprendeva oltre ai giardini abbelliti di fontane, due edifici principali: il palazzo che fu poi detto di Sisto V alle Terme nell’attuale piazza dei Cinquecento e la Palazzina Felice in una zona che corrisponde all’angolo di via Cavour con via Farini.

L’irrigazione dei giardini fu possibile grazie al nuovo acquedotto voluto da Sisto V, l’Acquedotto Felice. Se per l’architettura di tutto il complesso fu incaricato Domenico Fontana, la decorazione del palazzo coinvolse i maggiori artisti dell’epoca tra i quali Cesare Baglioni, Viviani, Nebbia e Guerra che ritroviamo nella Cappella Sistina in Santa Maria Maggiore. 

La villa, donata dal pontefice a sua sorella Camilla, cambiò diversi proprietari fin quando non fu acquisita nel 1789 dal marchese Francesco Camillo Massimo e in seguito unita ad altre proprietà della famiglia. Fu l’ultimo discendente dei Massimo, il gesuita Massimiliano Massimo che nel 1886 fece costruire il Palazzo Massimo alle Terme che ora ospita il Museo Nazionale Romano. Negli stessi anni fu abbattuto anche il palazzetto Felice. A memoria della villa resta solo un vicolo nei pressi della stazione Termini.

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