L’Esquilino in Campidoglio

  • Tema: Archeologia; Museo

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Informazioni storia

Per ben comprendere la storia dell’Esquilino antico e degli scavi ottocenteschi, diventa imperativo un passaggio nel Palazzo dei Conservatori e visitare quella parte dei Musei Capitolini dedicata agli Horti: la Galleria degli Horti e le sale degli Horti Lamiani, degli Horti Tauriani e Vettiani e degli Horti di Mecenate.
Nella Galleria sono esposti due grandi crateri di marmo con rilievi e ritratti, tutti provenienti dall’Esquilino. Da questa si procede verso le sale dedicate agli horti Lamiani, il vasto complesso residenziale del console Lamia, passato poi a Caligola. Gli scavi ottocenteschi hanno riportato alla luce in questi terreni situati sulla parte più alta dell’Esquilino, dei veri capolavori, dai rari gioielli alle ricche decorazioni parietali e pavimentali (si segnala in particolare uno splendido frammento di pavimento in alabastro), insieme a un ricco patrimonio scultoreo ben esemplificato dal gruppo dell’Imperatore Commodo come Ercole fiancheggiato da due centauri (180-193 d.C.), la Testa di vecchio datata all'epoca dell’Imperatore Tiberio, il Dioniso disteso e la nota Venere Esquilina, della prima età Imperiale.
Nella Sala degli Horti Vettiani Tauriani sono esposti alcuni tesori provenienti da un’altra vasta proprietà, quella di Statilio Tauro, un importante dignitario della corte imperiale condannato per magia forse su ispirazione di Agrippina per incamerarne la proprietà che effettivamente fu inglobata negli Horti Liciniani seguendone il destino. Provengono da questa residenza, ancora una statua di Igea e un busto femminile del IV secolo.
Se della sontuosa villa di Mecenate nel territorio resta solo il cosiddetto Auditorium, nelle sale ad essa dedicate nei Musei Capitolini sono esposti reperti di straordinaria importanza e bellezza che testimoniano il lusso della residenza esquilina. La maggior parte delle opere dimostrano anche lo spiccato interesse per l’arte greca come il rilievo con Menade danzante o la fontana a forma di corno potorio firmata dall’artista greco Pontios. Ancora esemplificativi di questo gusto sono il gruppo di Muse o dell’Auriga e la testa di Amazzone e la Statua di Marsia, mentre Il gruppo dell’ Auriga, testimonia dell’arte romana della prima età imperiale.
Fuori di questo percorso dedicato agli Horti, al muro del pianerottolo più alto dello scalone del Palazzo dei Conservatori sono due pannelli in opus sectile con tigri provenienti dalla ricca decorazione della Basilica di Giunio Basso.

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