Urna Caetani-Lovatelli

  • Localizzazione: Museo Nazionale Romano
  • Collocazione: Palazzo Massimo alle Terme

Galleria immagini

Informazioni storia

Il fregio figurato, eccezionale per un vaso cinerario, si articola in tre scene successive da sinistra verso destra. Nella prima, un giovane Eracle e un sacerdote barbato, appaiono affrontati di profilo, intenti a un sacrificio: l’eroe ha una coppa o dei pani nella mano sinistra e con l’altra regge un maialino asperso d’acqua lustrale dal sacerdote che tiene un piatto di offerte nella sinistra. La scena introduce la vicenda dell’iniziazione ai Misteri Eleusini cui Eracle si sottopose al fine di affrontare la discesa nell’Ade per la cattura di Cerbero. Nella scena seguente Eracle, siede col capo chino e il volto coperti da un mantello; il braccio sinistro regge una fiaccola, il piede destro poggia su un corno dell’ariete sacrificato alle divinità infere. Alle sue spalle, una sacerdotessa tiene sospeso sulla sua testa il vaglio per la spigolatura del grano a scopo purificatorio. Nella scena conclusiva, al posto di Eracle appare un altro giovane, identificato con Dioniso-Iacco. Il dio distende il braccio a carezzare la testa di un serpente sul grembo di una divinità femminile seduta di fronte. La dea ha i capelli coronati da spighe di grano, secondo l’iconografia di Demetra-Cerere. Sorregge una fiaccola e si volge indietro all’apparire della figlia Kore che avanza con una fiaccola nella mano sinistra, mentre con l’altra punta un dito verso terra e sullo sfondo è un monumentale incensiere. Le scene sono state lette come i tre gradi dell’iniziazione (katharsis, myesis, epopteia), al cui compimento l’iniziato, in un’ identificazione mistica col dio, accede al cospetto della dea, prendendo coscienza del mistero che racchiude e tramanda le energie creatrici della vita.
Ritrovata nel luglio del 1876 presso il Colombario dei liberti della gens Statilia, in zona Porta Maggiore.

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