Chi era davvero Caio Cilnio Mecenate

  • Tema: Personaggi; Storia

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Magistrato, amico e consigliere dell’imperatore Augusto, Gaio Cilnio Mecenate è ricordato come amante dell’arte, della moda, del lusso e della buona tavola ma soprattutto come mentore di poeti quali Properzio, Orazio, Lucio Vario Rufo e Virgilio.
La sua lussuosa villa - costruita sul colle Esquilino - è ben nota dalle descrizioni letterarie che ne fanno i suoi frequentatori, un circolo di artisti e letterati la cui influenza ha determinato sorti e scelte culturali dall’epoca romana fino al mecenatismo rinascimentale, che da lui prende il nome. A Gaio Cilnio Mecenate si deve appunto la prassi consolidata di associare la promozione della cultura alla conduzione e celebrazione del potere politico.
Mecenate dovette cominciare la sistemazione dell’area residenziale verso il 42 a.C. e i lavori principali erano probabilmente conclusi in pochi anni.
Si sa poco di come era strutturata e decorata la villa o meglio le costruzioni che componevano tutto il complesso della proprietà e come erano organizzati i giardini, sicuramente rigogliosi grazie alla presenza dell’importante rete idrica dell’Esquilino; certo è che doveva trattarsi di un insieme spettacolare dalla natura lussureggiante e di grande ricchezza decorativa. Un’idea della ricchezza degli oggetti e delle sculture che la ornavano si ha dai ritrovamenti fatti nelle zone di pertinenza di Villa Caserta e di Villa Palombara entrambe scomparse nel corso dei vari cambiamenti urbanistici che hanno interessato l’Esquilino. La difficoltà di ricostruire la complessa collezione di sculture, che sicuramente rispecchiava la cultura del padrone di casa è dovuta in parte al fatto che alcune delle opere rinvenute erano state ridotte in frammenti utilizzati nelle murature di opere tardo antiche.
Le sculture e i frammenti di opere decorative rinvenuti fra fine ‘800 e primi ‘900 nella zona degli Horti di Mecenate esprimono il suo gusto per l’arte e la cultura greca, come pure la sua passione di collezionista. La maggior parte di questi ritrovamenti costituiscono il corredo espositivo di alcune sale dei Musei Capitolini.

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