Fu l’Imperatore Claudio, nel 52 d. C.,a far erigere la porta per riunire gli acquedotti dell’Acqua Claudia e dell’Anio Novus (Aniene). Fu costruita in blocchi di travertino sbozzati a bugnato rustico. I due grandi fornici principali sono fiancheggiati da tre archi minori con frontone triangolare superiore su semicolonne. Le iscrizioni dell’attico, diviso in tre fasce, ricordano la costruzione claudiana e i restauri successivi sotto Vespasiano e Tito. La sua funzione di ingresso alla città fu sancita dall’inclusione nella Cinta Aureliana e fu ancora trasformata sotto Onorio che vi eresse un’altra porta i cui resti sono ancora visibili. Nel tempo diversi edifici furono addossati alla piazza come si vede dalle incisioni precedenti i lavori fatti iniziare da papa Gregorio XVI nel 1838.

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