Villa Giustiniani Massimo

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  • Tipo: Villa
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La palazzina cinquecentesca, già proprietà delle famiglie Giustiniani, Massimo e Lancillotti, è oggi sede della Delegazione dei Francescani in Terra Santa. La sua costruzione risale ai primi anni del XVII secolo. È interessante per la sua decorazione esterna, con reperti archeologici accuratamente scelti e soprattutto per la sua decorazione interna, importante testimonianza della presenza di artisti tedeschi a Roma nell’Ottocento.
La villa fu voluta dal marchese Vincenzo Giustiniani, principe di Bassano e depositario della Camera Apostolica, il quale, dopo aver acquisito nel 1605 un terreno coltivato a vigna, vi fece erigere una dimora sfarzosa. Della collezione originaria dei Giustiniani, ora dispersa tra vari musei e raccolte private, rimane in situ la cosiddetta "statua di Giustiniano", un pastiche voluto nel 1638 dal principe Andrea Giustiniani per sottolineare la discendenza della famiglia dall'imperatore Giustiniano.
Nel 1817 il marchese Carlo Massimo ordina la decorazione di sei stanze al pianterreno. Il tema dato sono le opere di tre fra i più grandi poeti dei secoli passati: Dante Alighieri, Lodovico Ariosto, Torquato Tasso. Il lavoro viene affidato ai maggiori rappresentanti della cerchia dei Nazareni che impiegano circa dieci anni per completare il ciclo.

La parola agli scrittori

Racconta Emanuele Trevi nel suo “Senza Verso. Un’estate a Roma” del 2004:
”La facciata di un villino antico, straordinariamente candida e ornata di medaglioni e varie altre decorazioni in marmo e a stucco, tra le quali un'aquila che sorregge il leggero balcone centrale, simbolo della famiglia Giustiniani, i primi proprietari dell'edificio, costruito all'inizio del '600. Prima che il marchese Giustiniani facesse costruire la villa e il famoso giardino che la circondava, era un pezzo di aperta campagna, vigne e orti delimitati da alti muri con qualche rovina romana o medievale immancabilmente piantata in mezzo a quella pace rustica.
.. Lì c'erano delle stanze affrescate da pittori tedeschi all'inizio del 1800, ispirati alla Divina Commedia, all' Orlando Furioso e alla Gerusalemme Liberata, appartenenti a una comunità che chiamavano dei Nazareni, nome dovuto allo stile di vita povero, mistico, caritatevole di questi pittori del nord, che vestivano con lunghi mantelli neri, che amavano la pittura sacra italiana del 400 e del Rinascimento.”

Orario di apertura
Martedì e giovedì dalle 09:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 18:00. Domenica dalle 10:00 alle 12:00. Lunedì, mercoledì, venerdì e sabato chiuso. 

Per informazioni
Tel. +390670495651

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